sabato 5 febbraio 2011

I corsari, si sa, talvolta sono bruttini…

8° giornata: Chiosco volley team Palazzolo – A.S.D. Niù Lizard Ghedi 1-3

La prima lunga trasferta di stagione si conclude con la conquista di tre graditi e sudati punti: un passo avanti in classifica ma uno indietro nel gioco.
Il Palazzolo, reduce da una serie negativa, si presenta agguerrito e determinato; per contro un Niù Lizard con le idee un po’ confuse, che stenta in difesa e fatica a trovare soluzioni vincenti in attacco.
Appare pretestuosa, anche se comprensibile, l’annosa questione Molten contro Mikasa: certo le sensazioni sono completamente diverse e piuttosto avverse nei confronti di quella che, gli stessi avversari, definiranno nelle loro sempre simpatiche pagelline la “palla magica scriteriatamente utilizzata nelle contese casalinghe”… de gustibus non disputandum est!
La gara fa i conti con un Niù Lizard nebuloso almeno quanto le avverse condizioni climatiche ritrovate lungo il cammino: anche a gara in corso non torna il sereno, tanto che a tratti la gara sembra trasformarsi in una sfida a chi sbaglia di più o più spesso. 0-1
Così un primo set perso malamente ed il secondo acciuffato per i capelli, in modo quasi insperato, con la complicità degli avversari ma con determinazione: in un quadro tutto sommato mediocre emergono la nostra Polly, sempre una garanzia in attacco, ed il capitano dei locali che mostra buone giocate ad attestare di meritarne i “gradi”.1-1
Anche il terzo set è del tutto simile ai due precedenti: sempre equilibrato e combattuto punto dopo punto fino al finale ai vantaggi che segna la svolta della contesa in nostro favore. 2-1
La condotta di gara si fa più brillante ed autoritaria solo nella quarta frazione, anche se continuano a manifestarsi errori banali, specie su quei palloni da gestire che spesso vengono malamente sprecati. Il margine sugli avversari si fa tuttavia sempre più consistente e permette un finale di match senza troppi patemi: conquista della vittoria finale per un Niù Lizard bruttino ma efficace. 3-1
Ora, a terminare il girone di andata, venerdì 11 ci aspetta la trasferta di San Martino della Battaglia: una gara fondamentale per chiudere nel migliore dei modi la prima serie e per dare un ulteriore strattone dal fondo della classifica.
Vincere perché il ritorno al 6° posto certo non può bastare: quelle davanti ripreso a correre (La Fenice in primis che è risorta dalla ceneri di Ghedi) e dobbiamo provare a rimanere agganciati al treno per il 3° posto… il primo obiettivo verosimilmente raggiungibile!
Servirà un Lizard nuovamente corsaro… tanto meglio se un po’ più bello!!

3 commenti:

  1. IL PUNTO.
    CRONACA DI UN MATCH VISTO DA UNA DIVERSA ANGOLATURA.

    Correva il punto 23-20 a favore degli avversari.
    Me ne stavo placidamente assiso su quella tavola malsagomata di compensato comunemente definita panchina, quando Enzo, con poche e brevi parole, riassunse un discorso ampio di questo tenore: “Mighè, ci serve quella specie di cannone laser che hai al posto del braccio destro, è giunto il momento che il Chiosco Bar Volley Palazzolo tremi di fronte a noi e si penta dell’arroganza che ha avuto nello sfidarci senza lasciarci la vittoria a tavolino”. Le parole esatte furono: “Mighè, vai”.
    Entrai in campo in un clima di profonda diffidenza.
    Majda per prima cercò di confondermi le idee indicandomi 4 diverse zone da coprire in ricezione. Mi disse poi che stavo sulle palle all’arbitro, ma di star tranquillo perché in realtà stavamo giocando a palla bollata e io ero uno di quelli già eliminati che stanno sul fondo del campo avversario a grattarsi i marroni.
    Sugli spalti ruggivano contro di me migliaia di fan palazzolesi inferociti.
    Il caldo era asfissiante, il sudore mi scendeva negli occhi, la sabbia su tutto il corpo mi provocava spasmi di prurito e svariate reazioni eritematose.
    Il dubbio di aver lasciato a casa le mutande di ricambio mi colse inaspettatamente.
    In tribuna gli attenti occhi di Zappa mi osservavano con sospetto. Aveva saputo dell’interesse verso di me da parte di alcuni club di serie A e a fine partita sarebbe venuto a supplicarmi di rimanere nell’Uisp misto per condurre la selezione bresciana alla vittoria dei Campionati del Mondo Uisp in programma il prossimo anno. Ma dovevo convincerlo di essere l’uomo giusto.
    Partì la battuta degli avversari. Per fortuna non era indirizzata verso di me.
    Il tempo di un battito di ciglia e gli occhi di Angela (molto apprezzati da tutti gli avversari) mi scelsero per l’attacco. L’alzata era degna, quindi decisi di muovermi, in caso contrario non avrei avuto problemi a far cadere la palla per terra rimanendo immobile a braccia conserte in attesa di ricevere le dovute scuse.
    Colpii il pallone.
    Lo spostamento d’aria vaporizzò le divise degli avversari che rimasero nudi e ignari di quanto era successo. Alcuni di loro piangevano, altri pregavano con un rosario in mano, altri ancora chiamavano la mamma. L’impatto del pallone col suolo scavò un cratere nel campo avversario.
    I sismografi del nord Italia rilevarono un’anomalia mentre tutte le automobili di Palazzolo fecero scattare i loro allarmi. Il pubblico fu interamente sollevato dall’onda d’urto e ricadde poi sulle tribune. Alcuni di essi pensarono di essere stati a Gardaland gratis, altri si convertirono immediatamente all’antico culto pagano di Giove Tonante, un bambino si chiese se i Power Rangers sarebbero stati in grado di fare un cosa del genere, poiché Buzz Lightyear e i Gormiti sicuramente no.
    Zappa sorrise.
    Io atterrai con un vago senso di smarrimento, non ricordavo nulla.
    Mi richiamò alla realtà una frase: “Mighè, torna in panchina!”

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  2. ahahahahah fantastico Mighé!! :D
    Non potevo certo relegare la risPOSTa in questo misero spazio... per cui l'ho sPOSTata in un POST creato apPOSTa ed aggiunto qualche immagine a "rafforzare il concetto" ;-)

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  3. Wow!! Troppo generoso.
    Ringrazio per l'onore concessomi, ricordando a tutti (a me sembra lampante, ma non vorrei che qualcuno malinterpretasse) che è solo una storiella di fantasia raccontata su un episodio reale giusto per farsi due risate. Lungi da me il voler essere o sembrare un esaltato con manie di grandezza!

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