sabato 27 febbraio 2010

Una discreta storia.

ASD NIÚ LIZARD – SMV BRESCIA 2-3

La storia di questo incontro è, come pronosticato, ben diversa dal precedente: la tanto vituperata capacità di adeguarsi all’avversario si rivela un pregio quando questo è di un certo spessore.
Il primo set ci vede in difficoltà, al solito a dover rincorrere: un provvidenziale recupero nel finale ci porta a raggiungere la vittoria sul filo di lana.
La seconda frazione è di netto appannaggio ospite, siamo messi in difficoltà dal servizio tanto per meriti altrui che per demeriti nostri. Ruoli che si invertono nel set successivo: prendiamo il largo sfruttando il turno di servizio del capitano e chiudiamo in tutta sicurezza.
Alternanza che trova ulteriori conferme nel corso del quarto set, quando sono di nuovo gli ospiti, grazie anche alle nuove risorse pescate dalla panchina, ad avere il sopravvento.
Andiamo a giocarci il tie break, l’inizio non è dei migliori: cambio del campo sotto 6-8. Passiamo indenni la rotazione più temuta, mentre è proprio una delle più favorevoli a consentire all’SMV di acquisire ulteriori punti di vantaggio fino a chiudere 9-15.
Ripetendo la prestazione della settimana precedente saremmo usciti dal campo con una sonora sconfitta mentre, nonostante gli oscuri presagi degli allenamenti infrasettimanali, quello sceso in campo è tutto un altro Lizard che esce sconfitto, ma senz’altro a testa alta.
Testa per l’appunto: partendo dal termine usato più volte dal presidente, oltre alla cronaca del match colgo la palla al balzo per aprire una parentesi sul tema.

Nel corso della partita qualche decisione arbitrale discutibile, niente di paragonabile alla famigerata ragazza sul seggiolone, e se un primo “chiarimento” è più che legittimo, specie da parte di chi è direttamente coinvolto, è del tutto inutile, se non deleterio, spingersi oltre… proprio perché si viene a creare un clima di tensione di cui di certo non beneficiamo!
Insomma cerchiamo di non confondere la grinta e quella giusta dose di sana cattiveria agonistica con l’eccesso di nervosismo: le proteste, anche se giustificate, quando diventano plateali non servono a nulla se non a surriscaldare inutilmente gli animi e non sono nello spirito UISP né tantomeno della nostra squadra.
Relax... take it easy!!
La palma del migliore la consegno in compartecipazione tra la solita Silvietta che indossa le mani da uomo ed è in grado di annichilire a muro gli attacchi avversari, e Majda per essere stata più attenta e reattiva del solito (forse continuare a stuzzicarla ha effetti benefici?): allego immagini a riguardo.
Portiamo a casa un altro sudato e meritato punticino contro un SMV che si è dimostrato come sempre un ottimo avversario: ora arriva la trasferta di San Martino da affrontare con quella testa strettamente necessaria per non perdere di vista l’obiettivo di conquistare il miglior risultato possibile... devo proprio scrivere qual è?

sabato 20 febbraio 2010

Nuove scomparse...

Costatato il buonesito della campagna di ricerche di inizio anno, l'amministrazione Niù Lizard ha investito nuove energie e risorse nella stessa attività per un altro tesserato:
confidando di poterla ritrovare al più presto...

Ritorno alla vittoria

IL MOSAICO – ASD NIÚ LIZARD 0-3

Ultimato il giro di boa, l’inizio del girone di ritorno vede concretizzarsi un altro gradito ritorno: la vittoria tanto attesa arriva con un secco 3-0 in casa del Mosaico, già sconfitto all’andata con il medesimo punteggio.
Il primo set ci vede quasi sempre in vantaggio, sia pure di pochi punti: la prima frazione di gara è però giocata sotto ritmo e sottotono, rispolverando la cattiva abitudine di adeguarsi all’avversario, condizionata forse da un pizzico di quella paura di vincere frutto della striscia negativa.
Gli avversari hanno il merito di crederci e ci raggiungono sul 17-17, operazione sorpasso 17-18; chiamiamo un tempo tecnico provvidenziale per riordinare le idee, riprendere lucidità e riconquistare il piglio giusto ed il set.
La seconda parte di gara vede in campo un Lizard più concentrato, caricato dal finale della frazione precedente: il risultato è un eloquente 25-07.
Manca un ultimo sforzo per chiudere il match: non si rivede la stessa attenzione, complice il ritorno delle imprecisioni al servizio e le nuove energie messe in campo dai padroni di casa, ma la vittoria non può sfuggire.
Il principale aspetto positivo è l’aver ritrovato quella vittoria che fa punti e morale, oltre ad aver arricchito il monte presenze di tutti in vista della fase finale (Nico aspetto la tabella presenze! E quella dei compleanni…), con la consapevolezza che giovedì prossimo contro l’SMV sarà tutta un’altra storia.
Proseguo scaramanticamente con il sequel al messaggio del post precedente: alla luce del risultato, non può che essere "e son buone mani!"

sabato 13 febbraio 2010

Ad un punto dalla perfezione.

VIOLINO – ASD NIÚ LIZARD 3-2
Il titolo sembra contraddire l’esito della gara, ma rispecchia senza dubbio l’andamento della partita di lunedì scorso nell’ormai consueta ed inospitale “palestra” del Violino.
Un primo set equilibrato che ci vede prevalere al colpo di reni dello sprint finale, una seconda frazione giocata con maggiore sicurezza e vinta con autorità: ecco tutte le premesse per confezionare una sudata e meritata vittoria scaccia crisi.
A far da cornice una certa dose di nervosismo, da entrambi lati del campo, complici alcune decisioni discutibili della ragazza del seggiolone che ha il suo bel da fare per placare gli animi e convincere i giocatori circa il proprio operato. Errori macroscopici, distribuiti equamente a sfavorire ora l’uno ora l’altro, creano quell’elettricità in campo che solo la minaccia di cartellini sembra poter sedare.
I pensieri e le speranze di vittoria sembrano trovare ulteriori conferme dall’andamento del terzo set; oltre al consueto doppio cambio dei centrali, trovano spazio tutti e si viene a creare quella situazione ideale per cui, oltre a portare a casa il risultato pieno, tutti possono fregiarsi di aver dato il proprio contributo.
Due palle match sul 24-23 e sul 25-24 puntualmente annullate dagli avversari che hanno il merito di riacciuffare la partita per i capelli chiudendo 25-27.
Arrivati ad un passo dalla vittoria facile farsi scoraggiare mentre, memori delle esperienze passate, riusciamo a rientrare in campo azzerando la frazione precedente e trovando le motivazioni e la carica per ripartire da zero. Il quarto set sembra a senso unico, a tratti entusiasmante: attacco in pipe di Nico, l’incrocio da trivellazione petrolifera, senza scordare l’ormai solita (ma non ci abitueremo mai!) strepitosa Silvietta. Vantaggio Niù Lizard 18-8 e nemmeno il Violino sembra più credere di poter recuperare il solco tracciato: 23-16 e la vittoria finale sembra ad un passo. E’ proprio da quel punteggio che non riusciamo più a smuoverci: avversario che si risveglia o noi che ci addormentiamo? Forse entrambe le cose… la sostanza è di un paio di ricezioni sbagliate, attacchi sbagliati o ben contenuti dal Violino cui segue una prorompente rigiocata punto: clamoroso 23-25.
Il successivo tie-break è segnato: cambio campo con svantaggio 6-8 che lievita fino alla sconfitta finale. Resta l’amarezza per una sconfitta che, più delle altre, è vissuta come una vittoria mancata mentre, a voler vedere il bicchiere mezzo pieno, la gioia per quel piccolo punticino che muove la classifica e soprattutto per il gioco e gruppo ritrovati.
La conferma che, in questo campionato, il nostro primo avversario siamo noi stessi poiché in grado di vincere come di perdere con chiunque. Essere stati ad un passo dalla partita perfetta è senza dubbio un’occasione mancata, ma pure uno stimolo in più per non far sfuggire la prossima per fare un regalo al coach che non potrà essere presente.

Chiudo con un messaggio per Picca...

sabato 6 febbraio 2010

Segnali di risveglio, ma non basta.

ASD LIZARD – LA PIADINERIA TBE 1-3

Avvio di gara al solito un po' contratto, ma lavorando punto dopo punto rosicchiamo il margine di vantaggio iniziale conquistato dagli avversari fino a trovarci in vantaggio 20-16. Set chiuso? Ahimé no... tutt'altro! Un paio di errori e forse pure quel "braccino" che condiziona certe giocate: la Piadineria non si fa certo pregare e ne approfitta chiudendo in rimonta 21-25.
La seconda frazione è equilibrata, ma pesantemente condizionata dai numerosi errori al servizio: regalare 7 punti per battute sbagliate ci porta verso una nuova inevitabile sconfitta, maturata nonostante tutto con uno scarto esiguo.
E' solo nel terzo set che riusciamo a giocare come sappiamo: confortanti segnali positivi di risveglio in prospettiva futura, trascinati da una Silvietta versione super che si conferma uno dei migliori attacchi-donna del nostro campionato.
Si tratta però di un fuoco di paglia, perché nella successiva frazione gli avversari riprendono il comando mostrando alcune buone individualità e di meritare l'attuale posizione in classifica.
Fatto il dovuto plauso alla squadra affrontata, una formazione compatta, affiatata, con le qualità per dare filo da torcere al Chiesanuova, rimane da parte nostra l'amara sensazione di poter fare molto di più.
Essere in svantaggio di 3-4 punti non significa aver già perso, così come pochi punti di scarto in più a nostro favore non è sinonimo di vittoria in tasca: a riprova le numerose, più o meno clamorose, rimonte effettuate e/o subite, in questi anni.
Se infilare una serie di vittorie (come ad inizio anno) genera facili entusiasmi, è altrettanto normale che dopo questa fase negativa, all’opposto, subentrino un minimo di sconforto e di tensioni. Incertezza che genera incertezza, pure qualche malumore, mugugni, spifferi da spogliatoio; facile essere felici nelle vittorie ma nelle difficoltà (sportive) si mostra la forza di un gruppo.
Non si tratta di dover vincere ad ogni costo, a riguardo mi sembra sufficientemente esplicativo il claim in testa al blog, ma di saper perdere mettendo in campo tutte le qualità e le energie che abbiamo senza perdere di vista lo scopo di divertirsi.
Una sconfitta così maturata è certo meno difficile da digerire...finché la palla non cade non è punto, più utile di molte parole, una dimostrazione sul tema: cliccareQUI
Lunedì affrontiamo quel Violino che ben conosciamo, dopo averlo più volte incrociato in questi anni, non ultima la semifinale dello scorso anno... proprio in quella palestra tradizionalmente difficile: speriamo che sia tutta un’altra musica!