sabato 13 febbraio 2010

Ad un punto dalla perfezione.

VIOLINO – ASD NIÚ LIZARD 3-2
Il titolo sembra contraddire l’esito della gara, ma rispecchia senza dubbio l’andamento della partita di lunedì scorso nell’ormai consueta ed inospitale “palestra” del Violino.
Un primo set equilibrato che ci vede prevalere al colpo di reni dello sprint finale, una seconda frazione giocata con maggiore sicurezza e vinta con autorità: ecco tutte le premesse per confezionare una sudata e meritata vittoria scaccia crisi.
A far da cornice una certa dose di nervosismo, da entrambi lati del campo, complici alcune decisioni discutibili della ragazza del seggiolone che ha il suo bel da fare per placare gli animi e convincere i giocatori circa il proprio operato. Errori macroscopici, distribuiti equamente a sfavorire ora l’uno ora l’altro, creano quell’elettricità in campo che solo la minaccia di cartellini sembra poter sedare.
I pensieri e le speranze di vittoria sembrano trovare ulteriori conferme dall’andamento del terzo set; oltre al consueto doppio cambio dei centrali, trovano spazio tutti e si viene a creare quella situazione ideale per cui, oltre a portare a casa il risultato pieno, tutti possono fregiarsi di aver dato il proprio contributo.
Due palle match sul 24-23 e sul 25-24 puntualmente annullate dagli avversari che hanno il merito di riacciuffare la partita per i capelli chiudendo 25-27.
Arrivati ad un passo dalla vittoria facile farsi scoraggiare mentre, memori delle esperienze passate, riusciamo a rientrare in campo azzerando la frazione precedente e trovando le motivazioni e la carica per ripartire da zero. Il quarto set sembra a senso unico, a tratti entusiasmante: attacco in pipe di Nico, l’incrocio da trivellazione petrolifera, senza scordare l’ormai solita (ma non ci abitueremo mai!) strepitosa Silvietta. Vantaggio Niù Lizard 18-8 e nemmeno il Violino sembra più credere di poter recuperare il solco tracciato: 23-16 e la vittoria finale sembra ad un passo. E’ proprio da quel punteggio che non riusciamo più a smuoverci: avversario che si risveglia o noi che ci addormentiamo? Forse entrambe le cose… la sostanza è di un paio di ricezioni sbagliate, attacchi sbagliati o ben contenuti dal Violino cui segue una prorompente rigiocata punto: clamoroso 23-25.
Il successivo tie-break è segnato: cambio campo con svantaggio 6-8 che lievita fino alla sconfitta finale. Resta l’amarezza per una sconfitta che, più delle altre, è vissuta come una vittoria mancata mentre, a voler vedere il bicchiere mezzo pieno, la gioia per quel piccolo punticino che muove la classifica e soprattutto per il gioco e gruppo ritrovati.
La conferma che, in questo campionato, il nostro primo avversario siamo noi stessi poiché in grado di vincere come di perdere con chiunque. Essere stati ad un passo dalla partita perfetta è senza dubbio un’occasione mancata, ma pure uno stimolo in più per non far sfuggire la prossima per fare un regalo al coach che non potrà essere presente.

Chiudo con un messaggio per Picca...

Nessun commento:

Posta un commento

Lasciate un commento!?